Dal 20 settembre 2019 al 22 marzo 2020

MISSIONE ODISSEA SPHYRNA 2019/2020 – MEDITERRANEO

Droni per studiare i cetacei

L’obiettivo di questa missione, che si svolgerà tra la fine di settembre 2019 e la fine di marzo 2020 nel Mediterraneo occidentale, è quello di descrivere il comportamento dei cetacei senza disturbarli, utilizzando esclusivamente registrazioni sonore, e di raccogliere un’ampia gamma di dati ambientali.
Per raggiungere questo obiettivo, sono stati installati numerosi sensori e idrofoni su due droni navali di superficie.

Cetacei studiati

Questa missione studia le traiettorie e il comportamento di immersione di quattro specie di cetacei presenti nel Mediterraneo: il capodoglio, la balena pilota dalle pinne corte, la balena di Cuvier e il delfino di Risso.
Ciò che accomuna questi mammiferi marini è la loro grande capacità di immergersi in apnea oltre i 500 metri di profondità e di trascorrere più del 60% del loro tempo oltre questa profondità.
Sono noti come grandi scandagliatori, la cui sonda è la sequenza di immersione in apnea.

Il delfino di Risso ©Maurizio Wurtz / Istituto Oceanografico

Balenottera pilota dalle pinne corte ©Maurizio Wurtz / Institut océanographique

Balena dal becco di Cuvier ©Maurizio Wurtz / Istituto Oceanografico

Titolo della diapositiva

Balena dal becco di Cuvier ©Maurizio Wurtz / Istituto Oceanografico

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L'etoacustica per tracciare i movimenti dei cetacei

Per descrivere nel dettaglio un giorno della vita di questi grandi mammiferi, verrà osservato il ciclo di immersione nycthemeral (un giorno e una notte) registrando continuamente le emissioni sonore.
Queste registrazioni saranno utilizzate per ricostruire le traiettorie dei cetacei nella colonna d’acqua.
Verranno inoltre studiate la stima della durata e dell’immersione della caccia, la stima indiretta delle migrazioni verticali dei calamari, la preda preferita delle specie studiate, e la posizione rispetto al fondale marino e al suo rilievo (batimetria).

Animali sotto pressione da parte dell'uomo

La costa ligure-provenzale è un’area molto frequentata da navi da crociera, traghetti, petroliere e altri colossi oceanici.
Queste navi sono molto rumorose e possono avere un impatto sulla fauna locale.

Uno degli obiettivi della missione è studiare questo inquinamento acustico su un’ampia scala spaziale e temporale.
Grazie alle registrazioni, i team saranno in grado di misurare la reazione dei grandi ecoscandagli a questi disturbi acustici e la loro capacità di adattarsi ad essi durante la sequenza di immersione.

Lo studio aiuterà a determinare le aree e le strategie di caccia preferite da questi cetacei.
Queste informazioni, basate su uno studio dettagliato, saranno utilizzate per elaborare raccomandazioni per le imbarcazioni in modo che possano adattare la loro velocità di crociera.

Pinna caudale di capodoglio, Physeter catodon © F.Pacorel. Istituto Oceanografico, Fondation Albert Ier, Principe di Monaco.

Il team

La missione è coordinata da Bertrand de Lesquen, direttore della rivista Marine & Océans.
È sotto la direzione operativa di Fabien de Varenne, presidente e fondatore di Sea Proven, che progetta e produce i droni Sphyrna.
Il direttore scientifico è il professor Hervé Glotin dell’Università di Tolone.
Durante i tre mesi di missione, una dozzina di scienziati si alterneranno a bordo di un catamarano che accompagnerà i droni per assicurarsi che tutto funzioni correttamente e per analizzare i dati raccolti durante il percorso.

Posizione

Due droni innovativi

  • La Sphyrna 55: 16,75 metri di lunghezza – 4 metri di larghezza – Oltre una tonnellata di carico utile – Velocità massima teorica: 15 nodi – Velocità di missione: tra 2 e 5 nodi – Autonomia: 12 mesi – Potenza per il carico utile: 1.000 W.
  • La Sphyrna 70 : 21,30 metri di lunghezza – 4 metri di larghezza – Oltre una tonnellata di carico utile – Velocità massima teorica: 17 nodi – Velocità di missione: tra 2 e 5 nodi – Potenza per il carico utile: 1.200 W.
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Galleria fotografica

Balenottera pilota Globicephala melas ©M.
Dagnino / Istituto Oceanografico

Capodoglio Physeter catodon F.Pacorel / Institut océanographique

Balenottera pilota Globicephala melas ©M.
Dagnino / Istituto Oceanografico

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