7 luglio 2021

Gombessa 6: Cap Corse

La nuova spedizione di Gombessa è iniziata il1° luglio.

Dopo Gombessa 5: Pianeta Mediterraneo a luglio 2019, la spedizione “Gombessa 6: Cape Corsica”, guidata da Laurent Ballesta e dal team diAndromède Océanologie, è nuovamente dedicata alle profondità marine.
Questa nuova avventura alla scoperta delle profondità marine, iniziata a maggio, è sostenuta dal Principato di Monaco, dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco e da Explorations de Monaco.
La fase finale, iniziata il luglio, si svolge dalla stazione batimetrica installata sulla chiattaINPP, dalla quale i quattro acquanauti di Gombessa 6 esploreranno le profondità marine per 18 giorni.
Si concluderà martedì 20 luglio 2021 nel porto di Monaco, dove la flottiglia Gombessa 6 attraccherà dopo una traversata di due giorni da Capo Corso.
Durante questi due giorni di navigazione, i subacquei si decomprimeranno a bordo della stazione batiale.

Nel frattempo, saranno state scritte nuove ed entusiasmanti pagine di immersioni subacquee e di esplorazione del Mediterraneo.

Svela i segreti di Cap Corse...

Le spedizioni Gombessa utilizzano metodi di immersione innovativi per scoprire i misteri inaccessibili del mondo sottomarino.  Le acque segrete al largo di Capo Corso e della costa orientale ne sono piene… La motivazione principale di Laurent Ballesta e dei suoi compagni per questa nuova spedizione deriva dai due obiettivi principali che si sono posti nell’ambito di questa nuova avventura:

Il primo è quello di scoprire di più sull’ultima popolazione di squali angelo rimasta nel Mediterraneo francese, gli squali in pericolo che hanno dato il nome alla Baie des Anges di Nizza, in modo da poterli proteggere meglio,

  Il secondo è quello di risolvere l’enigma scientifico dell’origine e della diversità degli “atolli” coralligeni profondi.

Station bathyale©Laurent Ballesta_Andromede Oceanologie_GOMBESSA 5_2
La stazione batiale©Laurent Ballesta_Andromède Océanologie_GOMBESSA 5

Gli atolli sommersi...

Una serie di campagne scientifiche preliminari condotte tra il 2011 e il 2014: Cap Coral, Coral Corse e MedAtolls, a nord-est di Cap Corse, hanno rivelato nuove strutture circolari note come “atolli coralligeni”, strutture biocostruite uniche nel loro genere, generalmente costituite da un nucleo centrale di coralligeno e circondate da una corona di rodholites, formazioni a blocchi di concrezioni organiche, principalmente alghe calcaree.
Durante queste indagini sono stati identificati più di mille atolli a profondità comprese tra 110 e 130 metri.
Questi anelli corallini profondi non erano mai stati descritti prima e sono dei veri e propri monumenti naturali.

Nel luglio 2020, durante un’immersione di 28 minuti a 120 metri di profondità, Laurent Ballesta ha osservato un’eccezionale biodiversità in questi atolli profondi, in un notevole stato di conservazione.

I benefici dell'immersione profonda

I vantaggi delle immersioni in saturazione profonda dalla stazione batimetrica, testati nell’estate 2019 durante la missione Gombessa 5, consentiranno, nel luglio 2021, di sfruttare le possibilità offerte dai tempi di immersione prolungati per fare progressi nella risoluzione dell’enigma scientifico dell’origine, della formazione e della diversità di questi atolli coralligeni profondi al largo di Cap Corse.
Cosa nascondono queste profonde formazioni circolari?
L’ipotesi della loro origine, legata ad esempio a formazioni gassose, resta ancora da confermare.
Gombessa 6 dovrebbe fornire nuove risposte…

Catture sonar di anelli coralligeni©Andromède Océanologie

Il mistero degli anelli©Laurent Ballesta_Gombessa Expeditions

Torretta mobile della stazione batiale ©Laurent Ballesta.
Andromède Océanologie, GOMBESSA 5.

Aquanaut Thibault Rauby©Laurent Ballesta.Andromède Océanologie.
GOMBESSA 5

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Gli ultimi angeli del mare

L’emblematico squalo angelo, classificato ufficialmente come in pericolo critico dalla IUCN, è stato osservato e fotografato da Laurent Ballesta la scorsa estate nelle praterie di Posidonia sulla costa orientale della Corsica, a 40 metri di profondità. La Corsica è quindi l’ultimo rifugio conosciuto per questa specie nel Mediterraneo francese. Oltre alle immersioni in saturazione, nel corso della missione vengono impiegati strumenti di mappatura e metodi innovativi di campionamento della biodiversità per scoprire esattamente dove vive lo squalo angelo e l’estensione e le dimensioni della popolazione presente in Corsica. Dal 14 dicembre 2018, quando si è tenuta a Monaco laterza sessione della riunione dei firmatari del Memorandum d’intesa sugli squali migratori, lo squalo angelo è stato inserito nell’elenco delle specie che dovrebbero beneficiare di misure di conservazione rafforzate a livello internazionale e in particolare nel Mediterraneo.

Esemplare di squalo angelo, Squatina squatina, fotografato alle Isole Canarie nel dicembre 2020 © Magali Boussion

Condivisione dei risultati

Laurent Ballesta e Julie Deter, responsabile scientifico della spedizione, hanno presentato lo studio che si sta svolgendo in Corsica e le prime osservazioni effettuate durante la Giornata internazionale del pesce angelo, sabato 26 giugno.

Al termine della missione, tutti i dati scientifici saranno utilizzati per sviluppare uno strumento di gestione per preservare gli atolli coralligeni e l’habitat dello squalo angelo in Corsica e nel Mediterraneo.